FIN / Studio Ifop: sfide e nuove opportunità per l'industria della nautica da diporto

La FIN ha appena presentato i risultati del suo importante studio 2025, realizzato in collaborazione con Ifop, per fare il punto sulla propensione del pubblico francese per le attività sportive acquatiche. L'obiettivo è identificare i profili degli interessati, capire le loro aspettative e gli ostacoli che incontrano e fornire ai professionisti degli sport acquatici idee per adattare la loro offerta.

Metodologia e panel

Lo studio si basa su un campione rappresentativo: 2âeuro¯015 persone della popolazione generale (dai 15 anni in su) e 1âeuro¯820 diportisti. Fornisce una panoramica precisa delle pratiche e delle intenzioni in un momento chiave per il settore.

Chi sono i francesi quando si parla di acqua?

Dei 57 milioni di francesi di età superiore ai 15 anni :

  • 2,3âeuros¯ milioni di diportisti attivi che navigano regolarmente âeuros.
  • 9,7 milioni di persone navigano occasionalmente.
  • 28âeuros¯milioni non navigano, ma sono interessati agli âeuros, di cui 3,6âeuros¯milioni sono "âeuros¯qualificatiâeuros¯" (forte intenzione).
  • 17âeuro¯ milioni non navigano e non sono interessati.

Lo studio fa quindi una chiara distinzione tra un pubblico generale potenzialmente convertibile e una solida base di operatori esistenti.

Un target prioritario: gli aspiranti euro e i lavoratori occasionali

Secondo i risultati, la fidelizzazione dei velisti occasionali sembra essere una leva particolarmente promettente per il settore. Inoltre, sono gli aspiranti velisti âeuros - quelli che non navigano ancora ma che mostrano interesse per l'âeuros - a rappresentare un'importante fonte di crescita.

La posta in gioco è duplice:

  • Trasformare la curiosità in pratica regolare, anziché cercare di convincere i francesi che hanno poco o nessun interesse.
  • Offrire percorsi di accesso e formati adeguati per incoraggiare le visite ripetute e il senso di attaccamento allo sport.

La nautica come attività di svago: una delle tante attività sempre più attraenti

Lo studio FIN / Ifop mostra che i diportisti francesi hanno spesso un profilo multi-sport: partecipano a sport all'aria aperta, viaggi e sport acquatici. Queste pratiche riflettono l'attrazione per l'evasione, l'aria aperta e la natura, in contrasto con la pratica intensiva degli sport di squadra.

Quando chiediamo al pubblico in generale quali sono le attività acquatiche, notiamo un forte interesse per alcune forme: la vela diurna, il volo a vela, la vela leggera o il kayak, che sono più accessibili e meno impegnative di una barca lunga diversi metri.

Barriere identificate: costi, accesso, logistica

Ma lo studio evidenzia anche una serie di barriere reali e persistenti all'ingresso nel settore della nautica da diporto:

  • il 73% dei non europei cita il costo come ostacolo principale.
  • il 64âeuros¯% menziona il carico di lavoro mentale (gestione della barca, manutenzione, logistica).
  • il 61% critica la mancanza di accesso alle infrastrutture (ormeggi, disponibilità).
  • Poi c'è la mancanza di tempo, la lontananza delle zone di navigazione e la mancanza di esperienza.

Questi disincentivi spiegano perché un'ampia fetta dei 28 milioni di aspiranti âeuro non ha ancora fatto il grande passo.

Aspettative: semplicità, flessibilità, esperienza

Per attirare sia gli aspiranti che gli occasionali âeuro, lo studio evidenzia una serie di aspettative chiave:

  • Offerte convenienti, semplici e a basso impegno: noleggio, pooling, formule giornaliere o a breve termine piuttosto che la proprietà.
  • Servizi chiavi in mano: imbarco facilitato, assistenza, noleggio di attrezzature, navigazione assistita.
  • Facilità di accesso agli euro, sia in termini di costi che di tempo, organizzazione o vincoli tecnici.

Secondo lo studio, gli sport acquatici possono essere posizionati come un'attività di svago basata sulla libertà, la natura e l'evasione, un'alternativa ad altre attività di svago, con un forte appeal per le popolazioni urbane e mobili.

Implicazioni per l'industria: ripensare i modelli

Per i produttori, i cantieri, le società di noleggio, i fornitori di infrastrutture e i servizi âeuro, lo studio definisce specifiche chiare:

  • Sviluppare offerte basate sull'uso (noleggio, condivisione, flotta in comune, abbonamenti) piuttosto che un modello basato sulla proprietà.
  • Concentrarsi sulla semplicità, sulla modularità e sulla manutenzione minima: imbarcazioni facili da usare, sistemi di allestimento semplificati, manutenzione delegata, ecc
  • Adattare la comunicazione: rivolgersi agli aspiranti, enfatizzare le esperienze, il piacere, l'accessibilità e l'evasione piuttosto che il prestigio.
  • Investire in infrastrutture (porti, approdi, facilità di attracco) per eliminare le barriere logistiche di accesso.

Verso una nuova era per la nautica franceseâeuros¯?

Lo studio FIN / Ifop conferma ciò che molti sospettavano: il mercato della nautica da diporto non si basa più solo sui proprietari di barche o sugli appassionati abituali, ma su un ampio bacino di potenziali appassionati - aspiranti velisti e occasionali.

La chiave per l'industria? Trasformare questa riserva in crescita reale, puntando su flessibilità, accessibilità, semplicità e modelli adatti ai nuovi stili di vita.

La sfida è lanciata. Per affrontarla, l'industria nautica, i servizi, i porti e i distributori dovranno adeguarsi ma anche innovare. Ma il potenziale c'è.

Altri articoli sul tema