Giochi olimpici: la scelta delle imbarcazioni è nell'interesse del sistema giudiziario dell'UE

Giochi Olimpici di vela 2016 © Sailing Energy / World Sailing

World Sailing è oggetto di un'indagine da parte delle istituzioni antitrust dell'Unione Europea. La scelta di un unico produttore per le barche a vela olimpiche monodesign è controversa. Tra politica interna e questioni industriali, uno sguardo indietro ad alcune argomentazioni

Indagine in corso dell'UE contro la World Sailing

Nel novembre 2018, l'Unione Europea ha aperto un'indagine preliminare contro la World Sailing sulla scelta delle imbarcazioni per i Giochi Olimpici. Il procedimento, avviato in Italia con le autorità nazionali su richiesta del costruttore italiano di derive Devoti Sailing, è stato trasmesso alle autorità antitrust europee. I denuncianti accusano la Federazione Internazionale della Vela di aver assegnato il contratto per ogni classe a un unico costruttore di yacht a vela monotipo. La procedura è ancora in corso.

Un'evoluzione nella scelta delle barche

Mentre storicamente la Federazione Internazionale della Vela ha definito le caratteristiche tecniche per ogni classe, lasciando ogni cantiere libero di costruire l'imbarcazione corrispondente alle regole, il modello si è evoluto verso la scelta di un tipo di imbarcazione esistente con un costruttore. Quest'ultimo, titolare dei diritti intellettuali, può poi, se lo desidera, concedere licenze di produzione ad altri cantieri navali. E' questo cambiamento che viene attaccato dai denuncianti, ritenendo che violi le regole della libera concorrenza.

Argomenti tecnici e commerciali

Secondo il blog di diritto sportivo, LawInSport, World Sailing può giustificare la sua scelta se è "proporzionata e necessaria allo sport". La necessità di tempo per rendere redditizio un investimento pesante e la garanzia di una totale equità nella qualità del supporto sono i primi argomenti. Questi ultimi rimangono discutibili, poiché altri sport olimpici, come il ciclismo, lasciano una scelta totale di attrezzature. Il problema principale risiede nell'assenza di un obbligo da parte di World Sailing di concedere licenze a condizioni economiche ragionevoli ai concorrenti.

Altri aspetti della scelta delle imbarcazioni olimpiche potrebbero essere contestati, come la revisione dei premi ogni 8 anni, cioè 2 Olimpiadi, mentre i testi limitano la durata di questi contratti a 5 anni, a meno che non venga concessa una deroga.

Questioni politiche

Queste problematiche industriali riguardano lo sviluppo equilibrato ed equo dell'industria nautica e della nautica da diporto. Tuttavia, il motivo della procedura non sembra così nobile. Devoti Sailing, il denunciante, è il principale costruttore (con oltre il 90% della flotta nelle ultime Olimpiadi) del Finn, il gommone olimpico, che è stato estromesso dai futuri eventi velici. Lo scopo principale del procedimento sarebbe quindi quello di proteggere la sua attività. Mantiene oggi un dubbio sul programma dei Giochi Olimpici del 2024 e non incoraggia i cantieri a investire nel futuro yacht a vela olimpico.

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