L'industria nautica bretone: un fatturato di 1,57 miliardi di euro e una crescita solida

© Maxime Leriche

Con quasi 10.000 posti di lavoro, oltre 2.300 strutture e un aumento del 49% del fatturato dal 2016, la Bretagna si conferma un pilastro dell'economia nautica francese. Lo studio Bretagne Développement Innovation 2025 traccia il quadro di un'industria dinamica, ma che deve affrontare una serie di sfide.

Crescita economica trainata da industria e servizi

L'industria nautica bretone genera un fatturato consolidato di 1,57 miliardi di euro, con un aumento del 49% in meno di un decennio. Questo aumento supera la media nazionale e significa che la Bretagna è responsabile di un quarto di tutta l'attività nautica francese. L'industria, il commercio specializzato e i servizi rappresentano l'86% di questo valore, a conferma dell'importanza dei cantieri navali, dei produttori di attrezzature e dei fornitori di servizi nell'ecosistema regionale.

Questo dinamismo si riflette anche nell'occupazione, con 9.973 posti di lavoro censiti, di cui oltre 4.400 creati dal 2016. Questa vitalità è però accompagnata da una crescente pressione sulle assunzioni. I professionisti faticano a trovare profili qualificati, sia nella produzione che nella manutenzione, nell'ingegneria e nel marketing.

Porti turistici e sport acquatici: collegamenti strutturali chiave

Con 123 porti turistici e 81 comuni con aree di ormeggio, la Bretagna ha una notevole capacità portuale, con un totale di oltre 43.000 posti barca. I porti cosiddetti "strutturanti", cioè con infrastrutture sviluppate, generano da soli oltre 59 milioni di euro di fatturato e rappresentano il 94% del totale regionale.

Le attività nautiche, dal canto loro, contano su una rete di 777 fornitori di servizi e su una gamma di circa 2.000 attività. Il settore attira 1,1 milioni di clienti all'anno, tra cui un numero crescente di turisti educativi e scolastici. Esiste anche una forte dinamica di eventi, con 881 eventi di sport acquatici organizzati ogni anno.

Regate oceaniche e innovazione: la Bretagna al posto di guida

Le regate d'altura sono un segmento di punta, con 305 giocatori e 272 aziende raggruppate nella Bretagne Sailing Valley. Ogni anno vengono investiti 139 milioni di euro in progetti sportivi, di cui 83 milioni vengono reintegrati nell'economia regionale. Lorient, Saint-Malo e Brest svolgono un ruolo di primo piano in questo campo, ospitando i maggiori team e le infrastrutture tecniche di preparazione.

L'innovazione tecnologica permea anche i nostri cantieri e fornitori di servizi. Sono in corso numerosi progetti di eco-design, di propulsione a zero emissioni, di materiali compositi a base biologica e di connettività a bordo.

Un'industria impegnata nel cambiamento

Lo studio rivela che il 75% degli operatori ha intrapreso azioni per promuovere la gestione dei rifiuti, il 59% sta cooperando a livello locale e il 61% è coinvolto in reti professionali. Il marchio "Porti puliti" è stato assegnato a 24 porti bretoni, mentre altre infrastrutture stanno lavorando per ottenere la certificazione ambientale.

In termini di prospettive, quasi sei aziende su dieci si dicono fiduciose sul proprio futuro. Ma le aspettative stanno cambiando: i professionisti citano la necessità di adattarsi ai cambiamenti della società, di gestire i flussi turistici e di orientarsi verso modelli di trasporto più responsabili.

La Bretagna sta consolidando la sua posizione di forza trainante dell'industria francese degli sport acquatici. Il settore è sostenuto da una fitta rete di attori industriali, portuali e sportivi, con un forte radicamento locale. Le sfide per il futuro consistono nel rendere più attraenti le professioni del settore, nel garantire la competitività delle infrastrutture e nel portare a termine con successo la transizione ecologica. Un percorso impegnativo, ma indispensabile per mantenere questa dinamica di eccellenza.

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