Mini 6.50 del Gruppo Bénéteau: una serie sperimentale per dare forma al futuro

Il Gruppo Bénéteau ha presentato al pubblico i suoi primi Mini 6.50 ecocompatibili nell'ambito del progetto The Arch. Erwan Faoucher, Direttore del Business e dell'Innovazione, spiega le scelte tecniche e ambientali fatte per queste imbarcazioni da regata, che si discostano dalla consuetudine del costruttore, e guarda al futuro di questa serie.

Un Mini dal design ecologico 6,50

Annunciato per l'estate 2022, il progetto Mini 6.50 del Gruppo Bénéteau in collaborazione con The Arch è stato presentato ufficialmente in occasione dell'evento dedicato alle diverse soluzioni tecniche per la transizione ambientale. L'imbarcazione è realizzata con la resina termoplastica Elium di Arkema, un materiale riciclabile su cui Bénéteau sta lavorando da diversi anni. Erwan Faoucher, direttore delle linee di business e dell'innovazione del gruppo vandeano, spiega come è nata: "Damien Grimont e il suo team ci hanno chiesto di diventare partner industriale di The Arch nel suo progetto per una classe Mini 6.50 ecologica. Si trattava di un'iniziativa che si inseriva bene nella strategia industriale del Gruppo di trovare materiali più ecologici per le nostre imbarcazioni. Avevamo già lanciato un Proof of Concept per l'utilizzo della resina termoplastica di Arkema con il First 44, presentato nel 2022. Il Mini corrispondeva a un ramp-up industriale, per passare dal laboratorio allo strumento industriale. In questo modo abbiamo potuto disporre della piccola serie necessaria per rilanciare l'attività nel nostro sito di Cheviré"

La giusta quantità di lino

Mentre The Arch aveva contattato anche Mer Concept, la società di François Gabart, per la progettazione di un Mini 6.50 interamente realizzato con biomateriali tuttavia, le differenze di analisi hanno portato i progetti su strade diverse. Alla fine, il Mini 6.50 del Gruppo Bénéteau incorpora solo il 6% di fibra di lino, una scelta tecnica e ambientale giustificata dal Direttore dell'Innovazione: "Volevamo trovare il giusto equilibrio e sostituire il vetro con il lino il prima possibile. Ma è necessario avere una visione globale del lino e le nostre analisi del ciclo di vita ci dimostrano che questo è il giusto equilibrio. L'impregnazione del lino è più forte, il che aumenta il consumo di resina"

Un futuro commerciale ancora sconosciuto

Sebbene si tratti di un'interessante prova industriale per il Gruppo Bénéteau, che ha già costruito 3 barche e punta a far omologare in serie i 10 Mini 6.50, l'azienda vandeana non prevede di andare molto oltre. Erwan Faoucher spiega: "Il Gruppo non si occupa della costruzione di piccole barche da regata. L'idea è che tutta l'innovazione derivi dalle regate oceaniche, e noi lo dimostriamo qui. Dopodiché, ci teniamo al passo con il mercato. Abbiamo avviato la produzione del Sun Fast 30 OD a Cheviré, 2 scafi e 3 ponti sono già stati prodotti a Elium e, nel 2024, una resina sarà impiegata in altri siti industriali del Gruppo"

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