L'Atelier du Marin lancia la sua prima barca di plastica riciclabile

Primi test dell'A-500 dell'Atelier du Marin © Thomas Deregnieaux et Ronan Follic

Il giovane cantiere di Plozevet, Atelier du Marin, ha lanciato la sua prima barca in lamiera di plastica, destinata ai diportisti e ai professionisti. Il suo architetto, Théo Moussion, ci parla di questa collaborazione e dei vantaggi di questo materiale, che non è molto comune nell'industria nautica.

Una barca fatta di lamiera HDPE riciclabile

L'Atelier du Marin, un giovane cantiere nel sud della Bretagna, ha appena lanciato una barca atipica. L'A-500, uno scafo aperto di 5 metri, è costruito in HDPE. I fogli di questa plastica riciclabile sono assemblati e saldati insieme, in modo simile a quello che si può fare nella costruzione di barche in acciaio o alluminio. La testa di produzione è alimentata da un fuoribordo da 115 cavalli, ma è previsto che possa passare all'alimentazione elettrica. "La plastica è cinque volte meno impattante dell'alluminio in termini di impronta di carbonio. Ha anche il vantaggio di non essere corrodibile e di evitare problemi di elettrolisi. Può essere un buon materiale per la transizione ecologica rispetto a quelli esistenti" spiega Théo Moussion, della società Intrados, architetto navale della barca.

A-500 en construction à l'Atelier du Marin (Crédits : Thomas Deregnieaux Ronan Follic)
A-500 in costruzione all'Atelier du Marin (Credits: Thomas Deregnieaux Ronan Follic)

Yachting, noleggio di barche e servitù

Mentre ci sono alcuni produttori che utilizzano l'HDPE, in particolare in Francia e nei Paesi Bassi, nel campo delle imbarcazioni professionali, il suo uso nella nautica da diporto è quasi inesistente. I progettisti dell'A-500 vedono un mercato potenziale per questo. "Vediamo diversi usi possibili: per la nautica da diporto nella pesca sportiva, ma anche per il noleggio perché il materiale invecchia bene. Abbiamo fatto un parafango specifico in collaborazione con Outils Océans, per farlo sembrare un semirigido. Ci sarà ovviamente anche la servitù" spiega Théo Moussion.

Kieran Vantourout et Théo Moussion (Crédits : Thomas Deregnieaux Ronan Follic)
Kieran Vantourout e Théo Moussion (Crediti: Thomas Deregnieaux Ronan Follic)

Far rivivere un cantiere navale a Plouhinec

L'A-500 è nato dalla riunione di due ex colleghi del cantiere UFast. Théo Moussion, architetto navale, e Kieran Vantourout, fondatore dell'Atelier du Marin, si sono trovati nell'ex liceo Jean Moulin di Plouhinec. "Kieran aveva messo su la sua officina. Abbiamo ricordato un progetto di una piccola barca rustica, adattata alla popolazione locale, ma che può essere utilizzata da altri. Abbiamo anche voluto far rivivere un piccolo cantiere navale locale, con il sostegno di Cadiou Industries sul progetto. Oggi si sta progettando una gamma di barche, tra cui un 7 metri e un 9 metri", conclude ottimista Théo Moussion.

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