Una navata sacrificata per soddisfare le esigenze di spazio
Non potendo espandersi su un nuovo terreno, i Chantiers navals de La Ciotat hanno scelto di riorganizzare il sito esistente. L'imminente demolizione di una navata degli anni '50, uno degli ultimi ricordi dell'era industriale del sito, libererà spazio per sostenere la crescita di un villaggio commerciale dedicato ai servizi di refit e yachting.
Fino ad oggi, questo edificio è stato utilizzato come area di stoccaggio e per varie operazioni tecniche. Il suo smantellamento fa parte di una più ampia riqualificazione del sito da parte della società pubblica locale La Ciotat Shipyards (LCS), in consultazione con l'Architecte des Bâtiments de France.
Reindustrializzazione e ottimizzazione dei volumi disponibili
Il progetto prevede una graduale riconfigurazione degli edifici e delle strade del sito, con particolare attenzione alla condivisione dei servizi e al potenziamento delle infrastrutture. Questa trasformazione è pensata per migliorare le condizioni di lavoro delle aziende del settore della nautica da diporto, mantenendo la competitività del sito in un ambiente mediterraneo altamente concorrenziale.
Gli investimenti effettuati da LCS sono destinati a rafforzare l'attrattiva di La Ciotat nel segmento del refit per gli yacht di 80 metri o più, un mercato vivace in cui il cantiere ha già stabilito una posizione strategica.
Continua crescita delle vendite
Grazie a questo slancio, le vendite di LCS sono aumentate del 10% tra il 2023 e il 2024, raggiungendo i 12,5 milioni di euro. Questo risultato riflette sia la forte domanda di servizi di manutenzione degli yacht sia l'efficacia degli investimenti effettuati negli ultimi anni nel sito.
Nel 2025, LCS prevede di portare a termine diversi altri progetti di riqualificazione, tra cui la ristrutturazione delle banchine e il miglioramento dei servizi tecnici, per sostenere l'aumento della sua capacità industriale.
Smantellando una delle sue ultime vestigia industriali, La Ciotat conferma la sua volontà di ancorare il proprio futuro al settore della nautica di alta gamma. Questo cambiamento, realizzato con metodo e consultazione, riflette una strategia chiara: conciliare il patrimonio navale con lo sviluppo economico marittimo.
