I vincoli della propulsione elettrica per le imbarcazioni a motore

Sono sempre più numerosi gli operatori del settore nautico e della cantieristica navale che investono nella propulsione elettrica. Giusto o sbagliato? Dobbiamo seguirlo o precederlo? Quale futuro per la propulsione elettrica su un motoscafo?

A differenza della propulsione ibrida, che è un sistema di propulsione elettrica che può essere alimentato sia da generatori che da batterie ricaricabili a terra o in mare, la propulsione elettrica "pura" ha come unica fonte di energia gli accumulatori elettrici (le batterie), senza altri mezzi di ricarica se non il ritorno in porto.

Visto da questo punto di vista, tutto sembra semplice, ma diversi vincoli disturbano e complicano l'approccio per renderlo la soluzione unica per la propulsione di una barca.

La stima del peso

Propulsion de bateaux électriques

Innanzitutto, a parità di peso, un carburante convenzionale offre più energia delle batterie, per quanto efficienti possano essere, e quindi, a parità di autonomia, il peso a bordo sarà maggiore nella propulsione elettrica (se non si tiene conto del motore, che sarà più pesante per un motore a combustione interna rispetto a un motore elettrico).

Per lo stesso scafo, al fine di mantenere le prestazioni e l'autonomia, è quindi necessario aumentare il numero di batterie con un impatto significativo sul peso a bordo, il che può portare ad una modifica della struttura dello scafo con un ulteriore impatto sul peso.

La propulsione elettrica non è quindi necessariamente adatta alla progettazione di scafi, in quanto la specifica del peso è un criterio decisivo per questo tipo di scafo.

Un costruttore di barche francese sostiene di aver testato diverse soluzioni, purtroppo nessuna di queste ha dato soddisfazione per la nautica "a motore" come la pratichiamo oggi. Cioè, barche veloci che vanno veloci.

Tempo di ricarica

In secondo luogo, il tempo di ricarica della batteria rispetto al riempimento di un serbatoio è più favorevole anche per la versione termica.

Qual è l'interesse di una barca a motore elettrico per la nautica da diporto?

Poiché le normative ambientali stanno diventando sempre più severe e richiedono di essere rispettose dell'ambiente, a volte vengono imposte emissioni zero. La propulsione elettrica non è una scelta, ma diventa un obbligo e il diportista dovrà rispettare i vincoli associati a questo metodo di propulsione.

Propulsion de bateaux électriques

Al Salone Nautico di Dusseldorf 2020 è stata presentata una concept boat, la Candela7, a propulsione elettrica, che integra tecnologie per limitare la resistenza dello scafo: carbonio, lamina, batterie al litio... Il costruttore dichiara di presentare la più veloce imbarcazione da diporto a propulsione elettrica con la più lunga autonomia.

Purtroppo, l'utilizzo del tempo libero da parte dei consumatori è limitato. Il programma di utilizzo è ancora piuttosto piccolo. Le imbarcazioni da diporto convenzionali sembrano essere ancora agli antipodi dell'uso adattate alla propulsione elettrica.

Rimangono le barche professionali

Tuttavia, per un uso professionale che non richieda un'eccessiva autonomia o un'elevata velocità di spostamento, la propulsione elettrica è adattata a condizione che sia accettato uno studio specifico dello scafo per ottimizzare l'efficienza e avere un budget maggiore rispetto a quello di un motore a combustione interna.

Propulsion de bateaux électriques

A Düsseldorf 2020, diversi costruttori di barche hanno presentato imbarcazioni di concetto a propulsione elettrica come la Q Yacht eLimo, che è stata progettata e sviluppata per il trasporto di passeggeri come taxi boat, navetta o tender per yacht.

Il futuro?

Tra le soluzioni a "zero emissioni", la cella a combustibile è una di quelle già utilizzate da alcune case automobilistiche e testate dal 2017 dall'Energy Explorer Challenge (Toyota fuel cell): un laboratorio galleggiante la cui missione è quella di testare e ottimizzare le tecnologie di bordo, in particolare le energie rinnovabili finalizzate all'autonomia energetica. Il programma si articola su diversi anni, quindi restiamo sintonizzati.

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