Plougasnou Marina, un aggiornamento sul progetto

Progetto per il porto turistico Diben a Plougasnou

Il progetto di ammodernamento del porto turistico di Diben a Pougasnou riprende dopo un primo fallimento nel 2012. Abbiamo fatto il punto sugli sviluppi e le intenzioni della Comunità Morlaix per la nautica da diporto. Un progetto a lungo termine, spiega Adrien Sanquer, che è stato commissionato dalla comunità.

Riavviare un progetto abbandonato

L'ampliamento del porto turistico di Diben a Plougasnou è stato oggetto di varie battaglie dal lancio delle riflessioni nel 2012. Un primo progetto per la creazione di 500 spazi in acque profonde è stato infine abbandonato. Una riflessione più generale è stata rilanciata nel contesto di un nuovo mercato lanciato dalla Comunità Morlaix sul futuro dell'area portuale.

Il precedente progetto di 500 posti barca in porto

Meno posti barca e più servizi

Il nuovo progetto non si concentra più solo sulle attrezzature, spiega Adrien Sanquer di Wiinch, che sostiene la comunità nel suo pensiero. "La prima sfida è stata quella di piangere il vecchio progetto e ridare slancio al lavoro comune, che è stato più facile di quanto pensassimo. L'idea principale è la semplicità, valorizzando i servizi e la loro riqualificazione, più che sulle piazze. L'obiettivo è quello di ottimizzare il porto esistente, tenendo conto di tutte le attività presenti sul sito: nautica da diporto, ma anche pesca e spazi pubblici. "

Ancoraggio Diben

In questa fase della riflessione, il progetto del porto turistico prevede 100 posti barca su pontili che si aggiungeranno ai 350 cadaveri attualmente in uso per le barche all'ancora. La stiva di lancio dovrebbe essere ampliata. Si potrebbero anche offrire navette per raggiungere la nave. Sono inoltre previsti investimenti per una zona tecnica per i pescatori e una passerella pedonale lungo la baia con un braccio di legno.

Progetto Boom

Un programma ragionevole e controllato

Adrien Sanquer insiste sulla natura ancora preliminare del progetto. "E' importante notare che siamo solo nella prima fase del processo di validazione, dopo la presentazione all'ufficio comunitario. Torneremo agli attori locali entro la fine del 2018. L'avvio rapido dei servizi è previsto per il 2019. Poi svilupperemo tecnicamente aspetti più pesanti nei prossimi 2/3 anni, ma in totale siamo su una scala di 20 anni per tutto il lavoro da fare"

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