Frode doganale: un broker francese condannato per aver importato una barca dagli Stati Uniti

Un venditore di yacht francese operante a Miami è stato condannato a Parigi per aver partecipato a un'operazione di frode doganale che prevedeva l'importazione di uno yacht offshore dagli Stati Uniti. Il caso, indagato dalla Procura europea (EPPO) e rivelato il 6 giugno 2025, evidenzia i rischi legali associati all'importazione occulta di yacht di alto valore.

Frode doganale da sottovalutazione

Il caso risale al luglio 2019, quando una sigaretta, un offshore americano poco rappresentato sul mercato francese, è stata importata da una società francese con sede vicino a Bordeaux. Il suo valore reale, stimato in 745.784 dollari (circa 686.000 euro), è stato deliberatamente nascosto grazie a documenti falsificati forniti dal broker con sede negli Stati Uniti. Questa manipolazione ha permesso di sottovalutare il valore doganale, con una perdita stimata di oltre 100.000 euro per il bilancio europeo a causa di dazi e tasse evase.

Una condanna per complicità

L'imputato, direttore di una società di brokeraggio marittimo di Miami, si è dichiarato colpevole davanti al Tribunale penale di Parigi. Il 4 giugno 2025 è stato giudicato colpevole di complicità in frode doganale e gli è stata inflitta una pena detentiva di due mesi con sospensione condizionale e una multa di 20.000 euro. Ha dieci giorni di tempo per appellare la sentenza, che diventerà definitiva se non verrà presentato ricorso.

Un'indagine europea coordinata

Il caso è stato condotto nell'ambito di un'indagine transfrontaliera coordinata dalla Procura europea (EPPO), in collaborazione con l'Office national de lutte antifraude (ONAF) in Francia. Altre persone coinvolte in questa importazione fraudolenta non sono ancora state portate davanti al Tribunale penale di Parigi.

La Procura europea, un organo indipendente dell'Unione europea, è responsabile del perseguimento dei reati che ledono gli interessi finanziari dell'UE, come le frodi IVA o i reati doganali complessi.

Questo caso illustra l'accresciuta vigilanza delle autorità fiscali e giudiziarie sui flussi internazionali di yacht e imbarcazioni di lusso, in particolare nei casi di sottodichiarazione del valore o di utilizzo di documenti falsi all'importazione. Per i professionisti del settore, serve a ricordare l'importanza di transazioni trasparenti e del rigoroso rispetto degli obblighi doganali.

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